Le origini della Bertelli come matca motociclistica risalgono al 1911; giа allora era un tipico esempio di azienda a conduzione familiare, nella quale lavoravano, sotto l'amorosa guida della rnadre, cinque dei sei fratelli della nidiata; l'ultimo, Tonino, a quei tempi era ancora fanciullo. Dovevano trascorrere undici anni prima che la Bene 11 apparisse sulla scena sportiva; si aspettт cioe che il cucciolo di famiglia, appunto Tonino, avesse smesso i pantaloni corti e raggiunta l'etа legale per allinearsi nelle competizioni- arche il pilota poteva essere cosi un prodotto casalingo.

Si era conclusa da poco la prima guerra mondiale e la Casa pesarese si andava evolvendo da azienda artigiana a vera e propria industria, dapprima per la costruzione di motorini per bicicletta, e poi di motociclette a due tempi, nelle cilindrate varianti dagli 88 ai 147 cc. Fu appunto con un esemplare di quest'ultima cilindrata, opportunamente preparato, che il diciottenne Tonino esordi a Monza nel 1923 occupando un promettente quarto posto, cui seguiva qualche altra buona affermazione nei tre anni successivi.

Per tenersi aggiornala con l'evoluzione del mercato, la Benelli costruiva poi una 175 a quattro tempi, di prestazioni alquanto brillanti, tali cioи da farne non solo una macchina per il turismo veloce, ma in grado altresi — previa energica preparazione — di mettersi in luce nelle gare di velocitа. Caratteristica saliente di queste 175 era la distribuzione monalbero in testa comandata ad ingranaggi in cascata, racchiusi in un carter sulla destra del cilindro, con un prolungamento anteriore ella base, contenente un'altra coppia di ingranaggi per il comando del magnete, per cui il carter assumeva la caratteristica conformazione a L.

Un altro dettaglio interessante era rappresentato dalle dimensioni “ sottoquadrate ” del motore (alesaggio e corsa rnm 62 x 57 = 172 cc), dal volano esterno e dallo scarico a doppio tubo.